venerdì 8 ottobre 2010

Ho 40 anni e sono già morta
Non è questa la vita che speravo, non è quella che ho immaginato…ad un certo punto ho smarrito la via e ancora non l’ho ritrovata.
Non si tratta solo di dolore, non sono solo sentimenti negativi, frustrazione, rabbia è che mi manca l’aria per respirare, è che non sento la terra sotto i piedi; non posso urlare perché ferisco le orecchie di chi mi ascolta, non posso piangere e gettare altri nel mio stesso sconforto e non so cosa fare per rimediare al tutto.
Se penso a dove vorrei essere immagino una baita di montagna, vestiti logori addosso, aspetto selvatico…solo silenzio e solitudine, una cornice di cime innevate tutt’intorno, neve e qualche sprazzo d’erba qua e la: quest’immagine mi da sollievo.
Qui la mia vita è caos, non ci sono regole, non ci sono obiettivi, non c’è speranza e tra breve nemmeno più energia, mi sono quasi arresa allo schifo, all’insoddisfazione, all’ingiustizia di un mondo la cui sola regola è arraffa più che puoi, e mi dicono che è così per tutti, ma io NON SONO TUTTI.
Sarò megalomane, ma sono sempre stata diversa….e quando vogliono portarmi alla “normalità” per farmi sentire meglio è li che mi accorgo che sono diversa perché tutti quei pensieri giusti e consolatori non fanno breccia in me e mi sento ancora più diversa e a questo punto incompresa, e li scatta l’ultima mia accezione: la vittima.
Sono la vittima o faccio la vittima, non cambia molto….ma so che non è così, non più, non del tutto….ma c’è bisogno di dare un nome alle cose e allora va bene sono vittima, di questo mondo, sono un altro morto che cammina su questa terra.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Come te, ho sempre in mente il pensiero di un posto lontano e solitario. Un eremo. Per depositare all'ingresso tutti gli eventuali caos, tutte le parole che dovevo dire e non ho detto o quello che potrei essere, se solo fossi meno indifferente.
Se non c'è molta distanza tra la tua baita ed il mio eremo, magari possiamo incontrarci a metà strada e vedere se davvero è sempre necessario dare un nome alle cose. Nota bene: ho intenzione di rendere l'eremo confortevole. Libri, pc... ma anche un po' di cibo come si deve. Ci esce una spaghettata, se vuoi...

PulceStellA ha detto...

non è un'idea malvagia...