sabato 21 febbraio 2009

luca NON era gay

Si alla fine dice “…nessuna malattia nessuna guarigione..” peccato che il titolo però smentisca chiaramente questa affermazione…Luca ERA gay, in qualche modo è cambiato questo fatto, era gay infelice, cercava risposte di nascosto, voleva sfuggire all’amore soffocante della madre, all’assenza di un padre, tutte sensazioni molto comuni nei ragazzini di oggi che hanno eterofamiglie che si sfasciano, però attenti:

1. perché associare l’omosessualità ad una difficoltà di una famiglia etero in cui la madre spinge il figlio nelle braccia di un altro uomo perché da figlio quest’assenza del padre fa sentire il ragazzo un traditore se si innamora di un’altra donna lasciando inevitabilmente sola la madre;

2. perché questo uomo più grande e gay ha sempre una connotazione pedofila visto che irretisce un ragazzino evidentemente confuso;

3. perché banalizzare una situazione complicata e dolorosa come la separazione dei genitori e associare dinamiche diffuse come l’abbandono, il risentimento, la frustrazione alla nascita di una identità gay.

Non è possibile lasciar passare tutto questo sotto silenzio, purtroppo parlarne non farà altro che rendere questa malacanzone più sentita, e visto che la melodia è accattivante e che Povia è un gran furbo nell’utilizzare ogni mezzo per farsi largo nella vita è anche possibile che raggiunga il suo obiettivo, vincere il festival.

E mentre avviene questo tutt’intorno si parla di libertà di opinioni da rispettare, mentre con questo testo si sdoganano significati errati, si condannano ancora di più persone la cui vita è già molto complicata, ebbene parliamo di libertà di opinione…ma non si sta parlando di opinioni, ma di cose reali, studiate e definite in modo corretto già da tempo.

Luca non era gay, questo poteva essere un titolo accettabile, la scienza lo ha provato, gay si è non si diventa e non si smette di esserlo, si può nascondere perché non accettato, si può negare, si può ignorare ma questo è il problema, la soluzione non è smettere di essere gay, la soluzione è trovare un posto nel mondo, certo anche in questo mondo che viene incoraggiato alla regressione, al concetto di non accettazione del diverso.

Caro POVIA e caro BONOLIS, in nome dei soldi si fanno le peggio porcate da sempre, non siete i primi, di certo non sarete gli ultimi, ma mentre vi trastullate con i vostri guadagni, mentre chiedete come ieri sera con le lacrime agli occhi di aiutare bambini malati visto che lo stato li ignora e viene meno ai loro diritti, beh pensate che in quel mentre avete reso la vita di migliaia di bambini che nasceranno omosessuali già gravata di un handicap, ma non di quelli che vai in tv piangente a chiedere aiuto, no, di quelle che vai all’obitorio a riconoscere tuo figlio suicida.

BRAVI!

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